La storia del primo scudetto rossoblu
di Davide Gubellini
Il primo scudetto del Bologna, vinto nel 1925, fu conquistato al termine di una stagione epica.
Dopo la vittoria nel Girone B della Lega Nord, davanti a Pro Vercelli, Juventus e Milan, in semifinale il Bologna incontrò il Genoa.
Come è noto, occorsero 5 partite per assegnare il titolo.
A Bologna, il 24 maggio, il Genoa vinse 2 – 1, grazie al classico gol dell’ex, Cesare Alberti.
Il 31 maggio, a Marassi, vinse il Bologna 2 -1, recuperando uno svantaggio iniziale.
Serviva la bella.
Si giocò a Milano, il 7 giugno.
Davanti a 20.000 spettatori, accalcati anche a bordo campo, la partita si concluse 2-2 con un gol del Bologna assegnato solo grazie alla indicazione del guardialinee, meglio posizionato sulla linea di porta.
Occorreva una nuova partita.
Il 5 luglio, a Torino, l’incontro finì 1 -1, anche dopo i supplementari.
Tra le due tifoserie nacquero dei tafferugli e furono esplosi due colpi di pistola.
Serviva comunque una quinta partita.
Infine, il 9 agosto, a Milano, si giocò a porte chiuse, alle 7 del mattino, in un campo di periferia, per depistare i tifosi e i giornalisti non accreditati.
Il Bologna vinse 2 -0, pur terminando la partita con soli nove giocatori, a causa di due espulsioni.
La finalissima del campionato italiano, giocata con l’Alba Roma, fu vinta agevolmente dal Bologna; 4 -0 allo Sterlino e 2-0 a Roma.
La formazione vincente era:
Gianni; Borgato, Gasperi; Giordani, Baldi, Genovesi; Pozzi, Della Valle, Schiavio, Perin, Muzzioli. Allenatore era Hermann Felsner.
Sulla vicenda, un libro importante è stato scritto di recente da Carlo Felice Chiesa, intitolato “Fu vera gloria”, in risposta alle contestazioni pretestuose mosse da parte genoana, a quasi un secolo di distanza dagli avvenimenti.
Di fatto, le tesi genoane poggiano su ipotesi prive di fondamento.
Secondo i Liguri, il Bologna sarebbe stato favorito dal regime fascista, in ragione ad una presunta simpatia di Leandro Arpinati, citato come Vice Presidente FIGC.
In realtà la storia dimostra il contrario.
Nel 1927, Arpinati infatti non riconobbe il titolo al Bologna, secondo classificato, dopo la revoca dello scudetto al Torino per illecito sportivo.
Per risolvere definitivamente le accuse pretestuose mosse da parte genoana, lo scorso anno il club emiliano istituì il centro studi sulla storia del Bologna.
Il gruppo di esperti, coordinato da Carlo Caliceti, era costituito dagli storici Riccardo Brizzi, Carlo Felice Chiesa, Lamberto Bertozzi, Davide Gubellini, Mirko Trasforini.
L’esito delle ricerche, pubblicate nel libro citato, dimostrò in modo inattaccabile che lo scudetto del Bologna fu conquistato sul campo, senza alcun altro condizionamento extra sportivo.
In particolare, Mirko Trasforini riuscì a recuperare una straordinaria documentazione filmata, risalente alla 5° partita, quella decisiva.
Dal video è ora possibile constatare come l’incontro sia stato giocato in un clima disteso e lealmente sportivo, senza nessuna intimidazione operata da alcuno.
Inoltre, dai verbali delle assemblee federali della stagione 1924-25 recuperati dallo stesso esperto, non risulta alcun incarico a Leandro Arpinati, tanto meno come Vice Presidente.
Dunque, se è vero che si deve “ai posteri l’ardua sentenza”, si può affermare che quella del Bologna, “fu gloria vera”.
Dovuta esclusivamente ad un successo meritato sul campo.
Davide Gubellini
