di Mirko Trasforini
“Il Mondo” di Martedì 9 giugno 1925, quotidiano diretto da Giovanni Amendola e uno degli ultimi che venne chiuso in maniera coatta dal regime, invece riporta pari pari la cronaca di Roghi presa dalla Gazzetta. Non si legge benissimo, ma l’ho comunque trascritta.
La finale del Campionato del Nord: Genoa dichiara «forfait» mentre è alla pari con i bolognesi.
La finalissima del campionato del Nord è terminata con esito burrascoso ed indeciso almeno dal punto di vista sportivo. Una partita bella, emozionante è stata guastata dagli episodi che ne impedirono lo svolgimento regolare. Infatti dopo un’ora e mezza di giuoco e quando il Genoa ed il Bologna si trovavano ancora alla pari, il Genoa non si ripresentava in campo per disputare i due tempi supplementari. Abbiamo il campione ? Sportivamente no. Le due squadre hanno chiuso la partita in campo con due goals a testa. Ufficialmente poi se la vedranno gli Enti federali. Il match è stato nettamente rovinato dall’organizzazione. La folla si era riversata sul campo del Milan a valanghe come accade per i matches internazionali. La Lega Nord non prevedeva certo tanta marea e la sua impari organizzazione fu di colpo travolta. Il Genoa imponendo la sua superiorità chiudeva il primo tempo con due goals di vantaggio. Nella ripresa il Bologna, lungi dallo sbandarsi e dall’arrendersi contrattaccava con estrema vivacità e dopo un quarto d’ora segnava il primo goal per merito di Muzzioli. I giuocatori si abbracciavano deliranti di gioia e dopo qualche secondo De Prà raccoglieva il pallone nella sua casa. Ma l’arbitro che in quel mentre si dirigeva verso la rete agitava il braccio in segno di diniego e puntava il dito verso l’angolo del corner. Goal ? Corner ? La palla è forse uscita dalla linea di fondo ? La folla nella sua immensa maggioranza dà prova di disciplina e aspetta gli eventi. Mauro dà qualche segno di voler piantare baracca e burattini. Passano dieci buoni minuti e come è naturale i pareri, le discussioni, le previsioni si incrociano. Alla fine interrogati i guardialinee, Mauro rimette il pallone al centro e ripiglia il match. I genoani non si abbandonano a proteste. Si ripiglia. Il Bologna passa all’attacco e segna il secondo goal in mezzo alle generali acclamazioni. Le squadre finiscono due a due. Torna in campo il Bologna per i tempi supplementari torna l’arbitro, il Genoa non si fa vivo avendo dichiarato forfait. Questa decisione in linea sportiva è incomprensibile. Se era sua intenzione impugnare la validità del primo goal nessun danno poteva derivare al suo eventuale reclamo dalla ripresa della partita fino alla chiusura dei tempi supplementari.
“L’Avanti” del 9 giugno 1925. Qui addirittura l’articolo dice che il gol di Muzzioli dà l’impressione di essere entrato in rete, ma poi un piede ‘sconosciuto’ allontana il pallone in corner.
Di seguito riporta anche la scazzottata in stazione a Milano, di cui esiste anche il rapporto della questura.
La versione de L’Avanti è l’esatto contrario di quello che da sempre asseriscono gli storici genoani. Qui infatti si dice che il pallone dà l’impressione di essere entrato in rete, e solo in seguito viene allontanato in corner….. Una bella differenza.
Su Gazzetta dello Sport viene riportata la versione dell’arbitro: lui dice che fin dall’inizio, la gara era irregolare, non vedeva le bandierine del calcio d’angolo e c’erano spettatori appoggiati ai pali delle porte. Quindi la cosa più probabile è l’intervento di un tifoso…… E comunque nessuno può provare nulla.
Roghi scrive che De Prà raccoglie il pallone nella sua rete. E che l’arbitro Mauro non aveva ben colto la dinamica dell’azione…. Il tutto comunque nel caos totale
la Prealpina Sportiva aggiunge particolari un po’ inediti rispetto ad altre testate. Intanto il gol di Muzzioli, che secondo l’inviato era gol per davvero. E aggiunge che Mauro era distante dall’azione, per quel motivo non vide il gol. Anche i commenti sulle delibere federali, che potete leggere nelle pagine complete, sono molto più equilibrati e pongono l’accento anche sulle responsabilità dei tifosi genoani, oltre che essere inique e umilianti per il Bologna.
Nel Guerin Sportivo del 25 giugno 1925, un virgolettato dell’arbitro Mauro, “Avevo dichiarato sin dall’inizio che ritenevo la partita impossibile a svolgersi regolarmente, e ne infirmai il risultato – QUALUNQUE ESSO FOSSE – prima dell’inizio”. decade anche questo punto della tesi Genoana sulla gara continuata pro forma dopo il gol di Muzzioli …. Se la partita era irregolare, lo era dall’inizio, qualunque fosse stato il risultato!
La famosa “persona facente parte della presidenza federale”, che i genoani usano da sempre come leva per dimostrare fosse Arpinati (all’epoca senza nessuna carica federale), dall’intervista di Mauro sul Guerino appare molto chiaro si tratti di Olivetti. Mauro dice che fu Olivetti a pregarlo di comandare l’inizio della partita, e quindi mi pare naturale che la persona fosse lui, sia prima che durante il match.