Ascolta il testo in dialetto Bolognese
Il cognome non conta, per tutti era semplicemente Walter, “il nanerottolo”, come affettuosamente anche era conosciuto senza alcuna intenzione offensiva nei confronti dei suoi 85 centimetri di statura: la mascotte del Bologna, portafortuna con cui i giocatori posavano nella formazione schierata prima della partita perché durante la sua milizia di supertifoso vicino alla squadra i rossoblù avevano collezionato successi in serie: gli scudetti e le coppe anteguerra. Era nato nel 1915, fu la grande mascotte rossoblù ma anche eroe. Negli ultimi mesi di guerra era una delle più efficienti staffette partigiane e fu questo ruolo a perderlo, quando i tedeschi, nel 1944, lo catturarono e poi lo misero a morte.
Il suo nome figura nell’albo dei caduti per la libertà.
Per approfondire: