Selvi Rosa

Tifosa

“Rosa la Supertifosa”, nome d’arte della capostipite del tifo bolognese al femminile. Cominciò a frequentare lo stadio già a tredici anni, complice l’amicizia con il portiere Glauco Vanz. Col crescere la passione la portò a organizzare pullman e treni speciali per seguire le vicende della squadra del cuore anche fuori dalle mura amiche. Per decenni in occasione delle partite interne del Bologna, la sua inconfondibile silhouette è stata ben visibile nella Curva Andrea Costa: avvolta in un grande striscione che le pendeva dalle spalle, attorniata da un gruppo di fedelissimi appassionati di ambo i sessi, di cui almeno una quarantina di signore e signorine dai 13 agli 80 anni, tra cui spesso la mamma della stessa sfegatata Rosa. Quando le chiedevano quale fosse stato il suo giorno più bello da tifosa, non aveva dubbi: quel caldissimo pomeriggio del 7 giugno 1964 all’Olimpico di Roma, per il trionfo nello spareggio-scudetto sull’Inter di Herrera.

 

E’ sepolta in Certosa: Campo Nuovo – Corsia ovest – loculo 587