Bar Otello

Covo storico dei tifosi del Bologna, in via Orefici 15, davanti al quale per molti decenni ha stazionato, indipendentemente dal giorno di chiusura, un capannello di irriducibili supporter del Bologna di mezza età impegnati in fervorose discussioni su tutto quanto ruotava attorno alla squadra: le qualità dei giocatori (la qualifica di “tristo” equivaleva a un marchio a fuoco d’infamia), il grado di comprendonio dell’allenatore, le sviste degli arbitri e i relativi coloriti hobby, le malefatte del potere pallonaro contro i bistrattati colori rossoblu. Il tutto condito di aneddoti snocciolati dalla memoria ferrea dei più attempati, capaci di riportare a galla episodi antichi come l’ultimo scudetto. Il bar doveva la propria popolarità al primo titolare, Otello Montanari e rivestì a suo tempo anche un ruolo ufficiale, ospitando all’indomani della Seconda Guerra Mondiale, in un periodo di gravi problemi organizzativi, la “casa” del Bologna, prima dell’apertura di quella ufficiale in via Altabella. Popolarità rimasta intatta quando la proprietà passò a Benso Beletti, anche perché l’esercizio organizzava viaggi al seguito della squadra ed era sede di un club rossoblù.

Galleria storica

 

Per approfondire:

Sito: Oggetti del tifo nel Museo di Pignaca

Video: “La città si ribella alla truffa del doping”, 1964